Rinnovo patente 2024: possono volerci fino a 14 mesi, ecco perché

Perché per il rinnovo della patente possono volerci fino a 14 mesi? Scopriamone insieme di più e cerchiamo di fare chiarezza.

Preparati a un viaggio attraverso il labirinto del rinnovo della patente nel 2024. Quest’anno, infatti, ottenere quel prezioso pezzo di plastica potrebbe richiedere un tempo sorprendentemente lungo: fino a 14 mesi! Ma perché ci vuole così tanto tempo, addirittura più di anno?

Perché ci vogliono 14 mesi per il rinnovo della patente
Patente: ora per rinnovarla potrebbe passare più di un anno – Giustiziabrescia.it

La risposta è presto data. Dai controlli di sicurezza più stringenti al diluvio di richieste, c’è molto di più dietro le quinte di quanto si possa immaginare per un “semplice” quanto necessario rinnovo della patente. Non ci resta adesso allora che scoprire perché nel 2024 rinnovare la patente sia più un’impresa epica che non una formalità burocratica come tante altre.

Ritardi nel rinnovo della patente nel 2024: cosa si nasconde dietro

Lungo cammino e tante tappe per ottenere il lasciapassare alla guida: questa è la storia di una donna coraggiosa di 74 anni che vive a Cesena, affetta da iperglicemia lieve da diabete alle prese con una montagna di documenti e un’incredibile attesa di ben 14 lunghi mesi. È una situazione che sfida persino la più paziente delle persone, specialmente quando la patente scade entro l’anno.

rinnovo patente 2024
I motivi dietro i lunghi ritardi nel rinnovo della patente nel 2024 – Giustiziabrescia.it

Esami, visite, referti, un vero tour de force attraverso gli uffici medici, il tutto per ottenere un semplice sì che le permetta di continuare a guidare. Eppure, nonostante la sua determinazione, la nostra protagonista si è scontrata con una dura realtà. C’è solo un diabetologo incaricato per un’intera area e l’attesa si prospetta più lunga di una gravidanza elefantina. Ma lei non si arrende, no.

Va di ospedale in ospedale, bussa a ogni porta sperando in un miracolo che accorci quei tempi biblici, ma nulla. Eppure, ironia della sorte, il diabetologo impiega meno di dieci minuti a dare il suo parere. E mentre la nostra eroina lotta contro i mulini a vento, arriva finalmente una voce dall’Ausl. Riconoscono le difficoltà, promettono cambiamenti, ma la realtà resta impietosa: il ritiro di uno dei medici ha lasciato un vuoto difficile da colmare e persino le visite con il medico di base sembrano un miraggio per chi vive in periferia.

La dottoressa Donata Dal Monte, responsabile della Medicina Legale dell’azienda sanitaria, ha dichiarato a ‘Il Resto del Carlino: “Siamo a conoscenza delle difficoltà attuali che incontrano le persone come la signora che denuncia il caso. L’attesa è lunga anche a causa del pensionamento di un diabetologo che sarà sostituito a breve. Le visite diabetologiche, peraltro, sono previste in quella formula dal ministero dei Trasporti ma l’Ausl ha stabilito di procedere anche solo con la certificazione del medico di medicina generale, laddove non si presentino complicanze”.

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