Pensioni: arriva il ricalcolo retroattivo, INPS spiega come avere di più

Grande novità in arrivo per le pensioni, arriva per gli italiani il ricalcolo retroattivo: l’INPS spiega come potrai ottenere di più. 

Le pensioni continuano a essere al centro del dibattito pubblico: per la platea interessata infatti sono diverse le novità arrivate quest’anno. Se nel corso del 2024 c’è stato un aumento dell’importo dovuto all’inflazione, con l’attenuarsi di questo dato non ci sarà alcun incremento a partire dal prossimo anno. Nonostante tutto l’INPS è sempre pronto a fornire delle strategie per aumentare il proprio importo pensionistico.

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L’INPS spiega come sfruttare il ricalcolo retroattivo – Giustiziabrescia.it

Tra queste tecniche troviamo la ricostituzione della pensione che permetterà a ogni cittadino di aumentare l’importo dell’assegno. La richiesta potrà essere presentata direttamente all’INPS che nel conteggio montante accrediterà nuovi contributi dopo la decorrenza pensionistica. Questo vuol dire che si potrà ottenere il ricalcolo della pensione facendo quindi aumentare l’importo del rateo pensionistico. A illustrare come sarà possibile ci ha pensato direttamente l’INPS rivelando la procedura.

Pensioni, con il ricalcolo retroattivo riceverai di più: la guida dell’INPS

La ricostituzione della pensione è un processo regolato dall’articolo 5 del Decreto del Presidente della Repubblica 488/1968, mirato a proteggere i lavoratori da ritardi dei datori di lavoro nel versamento dei contributi e a riconoscere contributi versati tardivamente come se fossero stati pagati in precedenza. Questo processo permette di riliquidare l’assegno pensionistico con effetto retroattivo dalla data originaria di decorrenza, applicando i coefficienti di perequazione appropriati.

Pensioni ricalcolo retroattivo come ricevere di più
Grazie al ricalcolo retroattivo potrai ottenere di più – Giustiziabrescia.it

La differenza principale tra la ricostituzione della pensione e il supplemento pensionistico risiede nel fatto che la prima valorizza i contributi versati prima della data di decorrenza della pensione, mentre il secondo conteggia i contributi successivamente a questa data. Ciò significa che la ricostituzione è utile per includere contributi non riconosciuti inizialmente, come quelli derivanti da periodi di lavoro non contabilizzati o variazioni reddituali significative.

Il ricalcolo della pensione è necessario in diverse circostanze, quali il riscatto di accrediti figurativi, contributi silenti non computati in fase iniziale, periodi non ricongiunti, contributi volontari e variazioni nelle percentuali di invalidità. Queste modifiche possono essere richieste sia tramite domanda specifica da parte del beneficiario, utilizzando i moduli disponibili sul sito dell’INPS, sia d’ufficio in alcuni casi specifici.

Non esiste un termine di decadenza per la richiesta di ricostituzione della pensione per fatti sopravvenuti, mentre per errori di calcolo in fase di prima liquidazione della pensione è possibile presentare la domanda entro tre anni per non perdere il diritto ai ratei del triennio antecedente.

Un’alternativa per i contributi prescritti è la costituzione di una rendita vitalizia, come previsto dalla legge 1338/1962 e regolamentato dalla Circolare INPS n.25/2020. Questo procedimento richiede un onere aggiuntivo, ma consente di riconoscere periodi di contribuzione omessi e ormai prescritti, utili sia per il diritto alla prestazione che per la misura dell’importo della pensione.