
Un dettaglio di cui pochi sono a conoscenza - giustiziabrescia.it
Quando si parla di legge, ogni dettaglio può fare la differenza, può risolvere una situazione spinosa e liberarci da una multa ingiusta.
Si parla sempre più spesso di multe, specialmente con le recenti leggi che hanno cambiato drasticamente l’approccio alla guida degli italiani. Ma tra gli argomenti più discussi di sempre ci sono soprattutto le multe a carico degli autovelox, lo spauracchio per eccellenza degli automobilisti.
Sono molti i casi in cui gli automobilisti si ritrovano con una multa da loro reputata non regolare, ma altrettanti si ritrovano comunque a pagare. Perché, come si suol dire, tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare, in questo caso un mare di leggi.
Autovelox non regolari, come fare?
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha decretato un nuovo caso di irregolarità delle multe stradali, da imputare a una particolare caratteristica. Un principio che riguarda l’installazione degli autovelox, ovvero il corretto posizionamento di questi ultimi sulla strada da parte delle forze dell’ordine.

Secondo quanto chiarito dalla Cassazione, la banchina ai limiti della strada deve essere larga almeno un metro, pena l’annullamento della multa stessa. I dispositivi di controllo delle velocità, quindi, andrebbero utilizzati secondo criteri ben specifici, che non possono essere ignorati dalle Forze dell’Ordine.
Per banchina, si intende lo spazio che va dalla striscia che delimita la carreggiata e gli spazi al di fuori della strada. Quindi, più semplicemente, tra la striscia continua esterna e la fine dell’asfalto deve esserci almeno un metro di spazio libero in larghezza.
Un Decreto ministeriale del 5 novembre 2011, infatti, impone che la postazione sia collocata ai margini della carreggiata, ma solo se c’è spazio sufficiente. Nemmeno l’autorizzazione del prefetto può giustificare l’assenza di questa condizione strutturale, fondamentale per mantenere la sicurezza della viabilità.
Quindi, se manca la banchina o se la sua larghezza è inferiore al limite previsto di 1m, il verbale perde validità. In quel caso si può contestare e ottenere l’annullamento della multa, raccogliendo ovviamente le dovute prove a sostegno della tesi di non correttezza.
Spesso, fortunatamente per gli automobilisti, basterà una foto del tratto stradale dove è avvenuto il rilevamento, che mostri chiaramente la dimensione della banchina. Bisogna poi presentare ricorso, a un giudice di pace o al prefetto, entro 60 giorni dalla notifica della multa citando la sentenza della Cassazione.
Si tratta di quello che viene definito un vizio formale e in diritto i dettagli fanno la differenza, perché le regole vanno rispettate da tutti. Non è quindi una soluzione definitiva al problema degli autovelox, ma è certamente una difesa in più per tutti quegli automobilisti che vengono “traditi” dal sistema di controllo alla sicurezza stradale.