
Se hai un reddito fino a questa cifra puoi vaere 850 euro al mese - giustiziabrescia.it
La nuova iniziativa rappresenta quindi un passo importante verso il riconoscimento e il supporto della dignità degli anziani.
Dal 1° gennaio 2025, il Governo italiano ha introdotto una nuova e significativa misura di sostegno economico rivolta agli anziani non autosufficienti. Questa iniziativa, chiamata “Prestazione Universale”, è stata concepita per rispondere alle crescenti necessità di assistenza per una popolazione sempre più anziana e fragile.
Secondo il Decreto Legislativo 29/2024, gli anziani con un reddito basso potranno beneficiare di un contributo mensile di 850 euro, una somma importante che può fare la differenza nella vita quotidiana di molti.
Chi può beneficiare della Prestazione Universale?
La Prestazione Universale è destinata a persone con età pari o superiore a 80 anni che si trovano in condizioni di grave fragilità assistenziale. Tuttavia, per accedere a questo sostegno, è necessario soddisfare alcuni requisiti specifici. Innanzitutto, l’interessato deve avere un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 6.000 euro. Questo parametro è fondamentale per garantire che l’aiuto venga destinato a coloro che realmente ne hanno bisogno.
In secondo luogo, è essenziale che il richiedente sia già in possesso dell’indennità di accompagnamento, oppure che soddisfi i criteri per ottenerla. Questo implica una valutazione approfondita della condizione di salute, che deve attestare un bisogno assistenziale definito “gravissimo”. L’INPS, attraverso apposite commissioni mediche e questionari, verifica le condizioni di salute e di vita dei richiedenti.
Quali sono le condizioni di bisogno assistenziale?
La definizione di “bisogno assistenziale gravissimo” è stata chiarita dall’INPS con il messaggio n. 4490/2024. Tra le condizioni che possono offrire accesso alla Prestazione Universale ci sono situazioni come il coma, lo stato vegetativo o stati di minima coscienza, e la necessità di assistenza respiratoria continua. Inoltre, rientrano anche casi di grave demenza, lesioni spinali di particolare gravità, e compromissioni motorie severe.

Queste condizioni sono valutate attraverso strumenti standardizzati, come la Glasgow Coma Scale o la Clinical Dementia Rating Scale, che consentono di attribuire un punteggio basato sulla gravità del quadro clinico. Solo coloro che ottengono un punteggio sufficiente in questi test possono essere riconosciuti come aventi diritto alla Prestazione Universale.
Come presentare domanda?
La domanda per accedere alla Prestazione Universale va presentata tramite il portale INPS, utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS. In alternativa, è possibile rivolgersi a un ente di patronato, che può assistere nella preparazione della documentazione necessaria. La richiesta deve essere corredata da vari documenti, tra cui la dichiarazione ISEE 2025, la documentazione medica attestante la condizione di salute, e un questionario assistenziale compilato.
È fondamentale che il questionario analisi la situazione familiare e sociale del richiedente, poiché il punteggio ottenuto in questo documento è cruciale per determinare il livello di bisogno assistenziale. Solo chi raggiunge un punteggio minimo di 8 in questo questionario potrà essere considerato per l’erogazione del contributo.
Un sostegno significativo
La Prestazione Universale non solo rappresenta un aiuto economico, ma ha anche l’obiettivo di favorire la permanenza a casa delle persone anziane non autosufficienti, supportando l’assistenza domiciliare e riducendo la necessità di ricorrere a strutture residenziali.
Con un importo mensile di 850 euro, che supera l’indennità di accompagnamento di circa 530 euro, questa misura si propone di migliorare la qualità della vita degli anziani, permettendo loro di vivere in un ambiente familiare e di ricevere le cure necessarie senza dover affrontare ingenti spese.