Curiosità

Non hanno il pos e non hai contanti? C’è un modo per uscirne con i complimenti

In un’epoca in cui la tecnologia sembra dominare ogni aspetto della nostra vita quotidiana, ci si potrebbe trovare di fronte a una situazione apparentemente anacronistica: un ristorante senza POS.

Questo scenario solleva una domanda importante: è possibile non pagare se ci troviamo in un locale che non accetta pagamenti elettronici?

Il pos è molto importante in Italia – Giustiziabrescia.it

Per rispondere a questa domanda, abbiamo consultato l’avvocato Elia Ceriani, esperto in diritto dei consumatori. Andiamo a vedere insieme tutti i dettagli.

Cosa fare se il pos non funziona

La prima situazione analizzata riguarda i casi in cui il POS è presente ma temporaneamente fuori uso. Secondo l’avvocato Ceriani, il gestore ha l’obbligo di informare immediatamente i clienti dell’inconveniente. “Il ristoratore deve annunciare chiaramente la situazione, possibilmente già all’ingresso del locale o al momento dell’ordinazione”, spiega Ceriani. In questo modo, i clienti possono decidere consapevolmente se accettare di pagare in contanti o cercare un’altra soluzione.

Se il pos non è funzionante, bisogna comunque pagare il conto – Giustiziabrescia.it

Un’altra eventualità prende in considerazione i momenti in cui il POS smette di funzionare proprio al momento del pagamento. “In questi casi”, continua Ceriani, “la trattativa diventa flessibile”. Se il cliente non dispone di contanti può proporre metodi alternativi come bonifici istantanei o altre forme di pagamento digitale. È importante sottolineare che il cliente non può essere obbligato a prelevare contanti e nemmeno trattenuto contro la sua volontà nel locale.

La situazione forse più complessa si verifica quando un esercizio commerciale non dispone affatto del POS. Anche qui la risposta dell’avvocato è chiara: “Non si può lasciare il locale senza saldare il conto”. Il contratto di ristorazione tutela sia i diritti dei consumatori sia quelli dei ristoratori; pertanto, anche in assenza del POS, esiste l’obbligo legale di pagamento per i servizi ricevuti. In caso contrario, oltre alla possibilità per il gestore di richiedere le generalità del cliente per azioni legali future, vi è anche l’onere morale e civico da parte del consumatore di segnalare alle autorità competenti la mancanza dello strumento per i pagamenti elettronici presso l’esercizio visitato.

Un ultimo punto da chiarire riguarda l’esistenza o meno di una soglia minima sotto la quale sarebbe teoricamente possibile rifiutarsi di accettarne uno tramite carta o bancomat. L’avvocato Ceriani fa chiarezza anche su questo aspetto: “Non esiste alcuna cifra minima imposta dalla legge”. Questa disposizione mira ad allinearsi alle normative europee che promuovono l’inclusività finanziaria e facilitano le transazioni economiche indipendentemente dall’importo.

Attraversando le diverse sfaccettature della questione relativa ai pagamenti nei locali privi o con malfunzionamento dei dispositivi POS, emerge una linea guida chiara basata sul rispetto reciproco tra consumatori ed esercenti e sulla necessità imprescindibile dell’adempimento delle obbligazioni contrattuali da entrambe le parti.

Federico Chiarenza

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