Curiosità

Casse automatiche delle supermercato, non sempre è furto

Negli ultimi tempi, l’introduzione delle casse automatiche nei supermercati ha sollevato una questione delicata: come distinguere un semplice errore da un atto di furto?

Secondo quanto riportato da Omroepwest, citando EenVandaag, presso i supermercati Jumbo si è registrato un fenomeno preoccupante: il denaro perso a causa dei furti ha superato quello guadagnato. Questa situazione porta a interrogarsi su dove tracciare il confine tra la dimenticanza involontaria e l’azione deliberata di sottrarre merce senza pagarla.

Attenzione alle casse automatiche dei supermercati – Giustiziabrescia.it


Arie Jan van Os
, a capo della SODA (Service Organisatie Directe Aansprakelijkheidsstelling), offre una prospettiva rassicurante. L’uomo sostiene che gli errori sono umani e possono accadere a chiunque; ciò che caratterizza il furto è l’intenzionalità. La legge stessa definisce il furto come un’azione compiuta con la precisa intenzione di appropriarsi indebitamente di qualcosa. Di conseguenza, non ogni mancata scansione alla cassa può essere immediatamente catalogata come tale.

I criteri per distinguere tra errore e dolo

I supermercati adottano una serie di criteri per valutare se un cliente abbia agito in malafede o meno. Tra questi, vi è una check list che comprende 15 fattori diversi. Un elemento chiave è la ragionevolezza: ad esempio, se durante una spesa del valore complessivo di 150 euro risulta non scannerizzato un solo prodotto, si propende per considerarlo un errore involontario piuttosto che un tentativo di furto. Tuttavia, questa valutazione non si basa su metodi scientificamente inconfutabili ma piuttosto sull’esperienza dello staff del negozio.

Bisogna sempre distinguere l’errore umano dal dolo – Giustiziabrescia.it

Nel caso in cui il personale del supermercato giunga alla conclusione che si sia verificato un atto di furto, viene richiesto al cliente responsabile un risarcimento fisso pari a 181 euro. Questa somma mira a coprire vari costi associati all’incidente senza necessariamente procedere con azioni legali più gravi quali l’intervento della polizia o processi giudiziari.

Al contrario, se il cliente ritiene ingiusta tale accusa e insiste sulla sua innocenza riguardo all’accusa di aver tentato intenzionalmente il furto, può richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per far valere le proprie ragioni davanti alla legge. In tribunale avrà così la possibilità di dimostrare la natura accidentale dell’accaduto; sarà poi compito dell’accusa provare oltre ogni ragionevole dubbio l’esistenza dell’intenzione fraudolenta.

In questo articolo abbiamo visto le sfide poste dall’utilizzo delle casse automatiche nei contesti commerciali moderni e le strategie implementate dai gestori dei punti vendita per discriminare tra semplici disattenzioni dei clienti e comportamenti effettivamente fraudolenti.

Federico Chiarenza

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