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Così ti fregano i tecnici delle riparazioni, per legge non sono obbligati a dirtelo

Pagare la chiamata del tecnico, quali sono le regole e la prassi in questi casi. Tutto quello che devi sapere.

Quando si verifica un guasto in casa, la prima mossa è spesso quella di chiamare un professionista come un idraulico, un elettricista o un caldaista. Ma cosa accade quando, dopo l’intervento, il problema persiste o non viene risolto? La questione del pagamento della chiamata diventa allora centrale e fonte di possibili malintesi tra cliente e tecnico.

La questione del pagamento per una chiamata non risolutiva. Una domanda frequente che sorge in queste situazioni è: “Devo pagare la chiamata anche se il guasto non è stato riparato?” La risposta varia a seconda delle circostanze. Se il prodotto o l’impianto interessato dall’intervento è ancora coperto da garanzia – ricordiamo che per legge la garanzia ha una durata minima di due anni – il cliente non dovrebbe sostenere alcun costo per la chiamata o per i tentativi di riparazione effettuati dal tecnico.

A volte chiamare un tecnico a casa è inevitabile – Foto | Giustiziabrescia.it

Tuttavia, se la garanzia è scaduta, le cose cambiano. In questo caso, al cliente viene richiesto di coprire sia le eventuali spese di riparazione che i costi relativi alla sola chiamata del tecnico, anche nel caso in cui questa non porti alla risoluzione del problema. Questa pratica può generare frustrazione e sorpresa nei clienti che si aspettano una soluzione immediata al loro problema senza dover necessariamente sostenere ulteriori costi.

L’importanza della trasparenza nelle comunicazioni. Un aspetto cruciale in queste dinamiche riguarda la comunicazione tra il professionista e il cliente prima dell’intervento. Idealmente, l’artigiano dovrebbe informare chiaramente il cliente circa i potenziali costi dell’intervento telefonico già durante la fase di prenotazione. Questo approccio trasparente permetterebbe al cliente di prendere una decisione informata su come procedere.

Nonostante ciò sembri essere una prassi equa e corretta, nessuna normativa specifica obbliga i tecnici a comunicare preventivamente i costi della chiamata. Questo lascia spazio a possibili malintesi o contestazioni post-intervento qualora le aspettative del cliente non vengano soddisfatte sia in termini di risultati ottenuti sia riguardo ai costi sostenuti.

Risoluzione delle controversie. Inevitabilmente possono verificarsi situazioni in cui clientela e tecnici entrano in conflitto a causa della mancata risoluzione del guasto oppure per disaccordi sui costi dell’intervento. In questi casi difficili dove non si trova un accordo amichevole tra le parti coinvolte, l’ultima istanza può essere rappresentata dalla via legale.

È bene che i tecnici in casa siano trasparenti – Foto | Giustiziabrescia.it

Se dovesse insorgere una lite relativa ai servizi forniti da un artigiano post-chiamata senza esito positivo sul guasto segnalato dal cliente, sarà compito del giudice stabilire un importo equo da corrispondere al professionista. Tale valutazione terrà conto sia del tempo impiegato dal tecnico per lo spostamento e l’intervento sia dell’effettiva attività svolta sul posto. Questa procedura giuridica assicura che entrambe le parti ricevano un trattamento equo basato sui principî legalmente riconosciuti.

La gestione dei pagamenti relativi alle prestazioni dei tecnici solleva quindi questioni importantissime relative alla trasparenza delle comunicazioni pre-intervento e all’equità nella valutazione dei servizi resisi quando questi ultimi non portino alla completa risoluzione dei problemucci segnalati dai clientela. Un approccio basato sulla chiarezza reciproca può contribuire significativamente a ridurre gli attriti ed evitare spiacevolissime sorprese post-intervento.

Alessandro Fabiani

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